13 aprile 2005

7C Blake Mew, London


Due parole sulle post-production houses a Londra.
L'apparenza, il primo impatto è sorprendente, tutto è ordinato, pulito, efficente, molto piacevole. E' tutto ben organizzato. Poi, iniziando a lavorare... i primi problemi.
Cose banali, come ottenere una cassetta digital-beta con le colonne audio separate; oppure l'animazione grafica della sigla e stacchetti senza le scritte inglesi; ma per prima cosa avere un supporto video qualitativamente perfetto
(e non con una qualità d'immagine che varia dal VHS al digitale SX e
con drop video sparsi quà e là).
Ottenere queste cose basilari per poter realizzare un versione italiana di sei documentari di viaggi originariamente prodotti da una famosa compagnia di produzione e post-produzione di londra: RDF, si è rilevato difficilissimo.
Oltre a dover rispettare dei livelli gerarchici, nello specifico dello staff di Discovery Channel, per comunicare le mie esigenze tecniche, quindi dover parlare con qualcuno che (ovviamente) non capisce quello che mi serve, perchè magari è una segretaria che non ha conoscenze tecniche, che a sua volta lo comunica ad una seconda persona, che a sua volta ad una terza...etc... alla fine (dopo un paio di giorni) quello che mi arriva è sbagliato, tornando al punto di partenza.
E' molto più facile in Italia, dove siamo molto più svegli, veloci a trovare una soluzione ad eventuali problemi, più plastici, adattabili alle differenti esigenze, rapidi. SEMPRE IN ONDA!

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